La Grecia quest’anno emetterà due monete commemorative da 2 euro dedicate ai “100 anni dell’adesione di Creta alla Grecia” e “2400 anni dalla fondazione dell’Accademia di Platone” 2013. Le monete avranno una tiratura di 750.000 pezzi e saranno contenute anche in una divisionale con il valore facciale di 7.88 euro e una tiratura di 4.000 pezzi. Saranno emesse anche delle Coincard.
Tiratura: 742.500 monete in rotolini prezzo il facciale; 7.500 monete in BU-Coin-cards prezzo di emissione: 5 euro; 4.000 monete in Proof nella divisionale, prezzo di emissione: 90,00 euro.
La prima moneta per il 100 °Anniversario della affiliazione di Creta in Grecia. Creta fu 
conquistata dagli Ottomani nel 1645. Numerose rivolte della popolazione nel 19° Secolo contro gli occupanti finirono sanguinosamente, finché nel 1898 l’intervento forzato di Francia, Russia e Regno Unito danno a Creta un’autonomia quasi completa. Con il trattato di Londra del 1913, Creta entra a far parte finalmente dello stato greco.
La seconda moneta da 2 euro commemorativa dei 2400 anni dalla fondazione dell’Accademia di Platone: una società fondata da Platone, antica scuola di filosofia ad Atene, la più antica e più lunga del suo genere in Grecia. Platone era l’istruzione filosofica e scientifica sulla sua proprietà privata nel nord-ovest di Atene, che era in “Akademeia” Hain ha detto che i Akademos eroe ateniese. Akademeia risale al concetto platonico dell’Accademia moderna. Accademia (in greco: Ἀκαδήμεια) fu il nome con il quale fu conosciuta la scuola fondata da Platone ad Atene. 
L’Accademia, fondata nel 387 a.C., esistette, seppur attraverso vari fasi, fino a dopo la morte di Filone di Larissa. Anche se vari filosofi continuarono ad insegnare la filosofia platonica ad Atene in epoca romana, fu solo all’inizio del V secolo che una nuova scuola venne fondata come centro del neoplatonismo, per essere chiusa definitivamente dall’imperatore Giustiniano nel 529. L’Accademia rappresentò per tutta l’età antica il simbolo della filosofia platonica e ancora Plutarco, in piena età imperiale, definiva se stesso e i pensatori che come lui si rifacevano a Platone come “accademici” (akademikoi).